Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di una favola, un viaggio che insegnerà alla nostra piccola Halla che non tutti gli uomini sono buoni.
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TRAMA:
Un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien. Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l'altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza.
RECENSIONE:
Il viaggio di Halla è un libro ricco di insegnamenti. Un libricino che vi entrerà nel cuore, un ricordo che verrà bisbigliato nel corso degli anni.
Questa è la storia di Halla, figlia di un re che la allontana da una matrigna cattiva. Cresciuta da una orsa, vive i primi anni della sua vita a stretto contatto con gli animali del bosco.
“Si narra che quando la nuova regina vide la figlia della vecchia regina, disse al re che di quella mocciosa bisognava sbarazzarsi immediatamente. E il re, che ormai aveva quasi dimenticato la vecchia regina e a malapena aveva dato uno sguardo alla bimba, acconsentì e non ci pensò più”
Un giorno, il drago Uggi, decide di far visita agli orsi e di vedere la creatura di cui tutti parlano.
"Ora, se c’è una categoria di esseri umani che i draghi disprezzano più delle altre, questa è quella comunemente chiamata dei re o degli eroi. Il motivo è che questi sono quasi sempre nemici dei draghi. Così, quando il drago, che si chiamava Uggi, udì che la povera, piccola umana rosea era stata trattata tanto male da un re e una regina, non esitò ma affermò, su due piedi, che avrebbe adottato Halla Figlia degli Orsi e avrebbe fatto in modo che venisse cresciuta secondo i retti principi della dragoneria.”
Uggi le insegna a pensare come loro, a vivere come loro, a mangiare come loro, ad avere gli ideali dei grandi e potenti Draghi. Si identifica come loro: forte, astuta, gelosa dei suoi tesori e con l'odio per gli eroi e i grandi re.
Il viaggio di Halla ha inizio il giorno in cui è stata abbandonata... è un viaggio di formazione e di scoperta.
Halla vedrà l'avidità degli uomini, il marcio della società, la corruzione ecclettica, gli effetti del potere che ha sugli uomini col cuore "oscuro", materialismo e filantropismo.
Questo è un libro che mischia il reale all'irreale, la verità al mitologico. La realtà è una questione di prospettive e di flessibilità.
«La prima cosa», disse amaramente Tarkan Der, «è ricordare tutto quello che ci ha detto Padre John sull’inchinarci, baciare il pavimento e comportarci come animali».
«Nessun animale bacia il pavimento», disse Halla, «soltanto gli uomini».
Halla, Partita come figlia degli orsi, diventata Terrore degli Eroi, finisce il suo percorso come Dono di Dio. Il Vagabondo le aveva detto di viaggiare leggera, di lasciare il suo passato alle spalle. Avrà ascoltato Odino?
“Viaggia leggera, piccola mia, come viaggia leggero il Vagabondo, è il suo amore sarà con te”
La fede è un punto importante in questo libro: non viene derisa, è visto come importante per la nostra autostima e persona, ma anche qualcosa a cui non dobbiamo aggrapparci troppo ciecamente per non venire scottati.
Il viaggio di Halla è un opera semplice e complessa. Ricca di nozioni del fantasy, presenta elementi delle favole, della cultura norrena e anche di quella Cristiana...è una favola antica quanto attuale.
La scrittura risulta molto scorrevole e d'impatto. La sua prosa è sobria e accattivante. Mitchison riesce a trasmettere ai lettori tutta la profondità delle scene dolorose e di quelle ricche di gioia, senza annoiare mai il lettore.
Questa è una storia a cui ci si affeziona subito, un libro che vi trasporterà in un mondo ricco di creature mistiche. Un libro che colma il cuore del lettore, una storia che vi aspetterà a braccia aperte quando avete bisogno di conforto e spensieratezza.
Assolutamente consigliato. Non fatevi sfuggire questo gioiello.
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