Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un libro straordinario. Un fantascientifico che mi ha lasciata piacevolmente stupita.
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TRAMA:
Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.
RECENSIONE:
Questo volume raccoglie i primi 4 diari della Murderbot diaries, ovvero: Allarme rosso , condizione artificiale, protocollo ribelle, strategia di uscita.
La protagonista è una SecUnit, cioè un androide formato da parte organiche e meccaniche, con il compito di proteggere i suoi clienti da eventuali minacce.
Murderbot non è come gli altri SecUnit: dopo aver hackerato il suo sistema di controllo (e già questo la contraddistingue da altri androidi), è cambiata. Missione dopo missione la vediamo maturare e comprendere sentimenti che non ha mai provato prima.
No, non diventa più "umana". Questo è un concetto che ho amato: va bene fingere di essere umani ma volerlo? È tutta un altro paio di maniche.
Continua a fare il suo lavoro come "consulente di sicurezza" ma, nei momenti di tranquillità, ama accedere al proprio feed e guardarsi ore e ore di serie tv. Insomma non è vincolata come le altre SecUnit, in un certo senso, è libera- anche se non sa cosa desidera realmente.
Ho amato come viene descritta: cinica,irriverente, tagliente, molto sarcastica e senza filtri.
Punto a favore di questo libro è sicuramente la descrizione del mondo complesso degli androidi. La Wells è riuscita a dare una distinzione vera e propria per ogni IA (es. Miki e Art).
Diverso, ahimè, sono gli umani.
Sono amalgamati uno all'altro. Un colore indistinto, una sfumatura. L'unico che riesce ad emergere è Mensah, il capo di un piccolo gruppo di esploratori.
Le ambientazioni sono un altro punto forte del libro: descritte nitidamente, riescono a farti immaginare di stare accanto a Murderbot passo dopo passo.
La scrittura scorrevole e adrenalinica, ricca di colpi di scena, fa si che il lettore non si annoi mai, nonostante alcune parti più lente e scientifiche.
Un libro adatto a chi ama il genere fantascientifico ma che vuole dei personaggi non convenzionali e un po’ diversi dal solito.
Un libro che parla di libertà, amicizia, scoperta di sé stessi, della sessualità non binaria, della moralità di fronte al denaro e al potere.
Insomma un libro che va assaporato un pò per volta, perfetto per gli amanti di Gideon la nona, Altered Carbon e, in generale, a chi ama la fantascienza.
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