Ciao a tutti come state?
Oggi vi parlo di un libro bellissimo che ho scoperto tramite Chiara di LibriamociBlog
AUTRICE:
Maria Chiara Gritti, psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com www.dipendiamo.blog
TRAMA:
Belle, buone, brave e obbedienti: quante donne hanno imparato fin dall'infanzia che questo è l'unico modo per essere amate? Come succede ad Arabella, la protagonista di questa favola: pur essendo capace,
intraprendente e piena di talenti, è pronta a sacrificare la sua allegria, la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata. Ma c'è qualcosa che grida dentro di lei, un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace: è la sua fame d'amore. Si convince che solo un
uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri. Ma come può una ragazza poco nutrita d'affetto riconoscere il sapore del vero amore? È sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque. Per fortuna c'è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare la giusta ricetta. In questa favola, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti affronta con ironia e delicatezza la love addiction, quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di… niente. Troppe principesse ne soffrono, si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima, fiducia e sorriso. Basta, non dobbiamo più accontentarci delle briciole, insegna la favola di Arabella: l'unico modo di nutrire il vero amore è imparare a nutrire noi stesse. E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.
Maria Chiara Gritti, psicologa e psicoterapeuta a Bergamo, esperta nel trattamento della dipendenza affettiva, da anni conduce gruppi terapeutici sulla love addiction. Ideatrice di un percorso di guarigione innovativo sulla dipendenza amorosa, tiene corsi di formazione rivolti a psicologi per diffondere l'applicazione del suo metodo di intervento. www.psicologobergamo.com www.dipendiamo.blog
TRAMA:
Belle, buone, brave e obbedienti: quante donne hanno imparato fin dall'infanzia che questo è l'unico modo per essere amate? Come succede ad Arabella, la protagonista di questa favola: pur essendo capace,
intraprendente e piena di talenti, è pronta a sacrificare la sua allegria, la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata. Ma c'è qualcosa che grida dentro di lei, un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace: è la sua fame d'amore. Si convince che solo un
uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri. Ma come può una ragazza poco nutrita d'affetto riconoscere il sapore del vero amore? È sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque. Per fortuna c'è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare la giusta ricetta. In questa favola, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti affronta con ironia e delicatezza la love addiction, quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di… niente. Troppe principesse ne soffrono, si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima, fiducia e sorriso. Basta, non dobbiamo più accontentarci delle briciole, insegna la favola di Arabella: l'unico modo di nutrire il vero amore è imparare a nutrire noi stesse. E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.
RECENSIONE:
La principessa che aveva fame d'amore è una favola che tutte le donne dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.
Scritta sotto forma di favola, la Gritti ci sprona ad amare e rispettare noi stesse...
L'idea geniale dell'autrice, psicologa e psicoterapeuta, è stata quella di raccontare la vita di una bambina e poi di una donna alla constante ricerca dell'amore e della felicità, come una favola. E per essere tale, non ha usato paroloni...ha semplicemente usato la metafora del pane. Il Pane come nutrimento fisico e il nettare dell'anima, dove gli ingredienti vanno trovati in se stessi per poi essere condivisi con gli altri...
La protagonista di questa bellissima favola è Arabella, una principessa che si sacrifica per rendere felici i suoi genitori. La sua costante ricerca d'amore, il suo cambiarsi, modellarsi come tutti la vorrebbero ma non come è realmente, ci dimostra che Arabella è più umana di quanto possiamo immaginare (forse tutte le donne almeno una volta nella vita si sono sentite come lei e forse senza rendercene conto a volte ci sentiamo in questo modo ancora adesso)
Questo suo annullarsi però ha delle conseguenze... inconsapevolmente crea il Vuoto, la parte più oscura di noi stessi, in grado di trascinarci in fondo al'oscurità e, a non farci razionalizzare sulle cose. Il Vuoto riesce anche ad annullare la nostra Bussola, cioè la parte razionale di noi stessi che ci grida consigli e indicazioni nei momenti del bisogno.
Il Vuoto si fa sempre più sentire, urlandole di scappare via e di sfamarlo con il Pane dell'Amore, l'unico Pane in grado di farlo smettere di urlare e, in grado di dare senso alla vita della giovane Arabella.
Così inizia il viaggio della giovane donna, un viaggio che affievolirà la voce di Bussola, un viaggio dove la felicità e l'amore sono dietro l'angolo ma si sa...non è tutto oro quel che luccica...
Non starò qui ad interpretare il viaggio di Arabella con i suoi sbagli e le sue vittorie perchè ognuna di noi interpreta a modo suo questo libro, interiorizzandola come meglio crede...
Sinceramente non sapevo cos'era il Love Addiction ma, facendo delle piccole ricerche e leggendo questo libro ho capito che è una malattia che priva la donna della propria libertà, che offusca la verità, i comportamenti del partner e tutte le conseguenze che ne derivano.
Sembrano delle parole così lontane, così sconosciute, eppure tante e sempre più donne inconsapevolmente ne sono vittima, il cambiarsi, il trasformarsi per paura di rimanere da sole, per paura di farci inghiottire dal vuoto che abbiamo dentro, questa paura a volte non ci fa riflettere e ci fa agire senza pensare, senza vedere, senza accorgerci della ricchezza di cui invece siamo dotate.
Mi devo congratulare con Maria Chiara Gritti perchè oltre ad avermi aperto gli occhi su questa realtà, ha scritto un libro delicato e commovente. Si vede che dietro a questo libro c'è tanta esperienza,studio e sopratutto storia...
Consiglio questo libro a tutti perchè oltre che ad essere un tema attuale, mentre si legge questa storia ci si trova ad analizzare se stessi, il proprio passato e sopratutto con gli altri.
VOTI:
COPERTINA:5/5
SCRITTURA:5/5
TRAMA:5/5
PERSONAGGI:5/5
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