Cari lettori,
vi vorrei presentare un libro che mi ha tenuto compagnia quando sono stata male pochi giorni fa...è una lettura molto leggere infatti, nonostante la febbre, l'ho letto nel giro di due ore.
AUTRICE:
Nata a Kiev nel 1903 da una famiglia di ricchi banchieri di origini ebraiche, visse a Parigi dove, appena diciottenne, cominciò a scrivere. Nel luglio del 1942 fu arrestata e deportata ad Auschwitz, dove ad agosto, a trentanove anni morì, lasciando incompiuto il suo ultimo capolavoro, Suite francese.
TRAMA:
I Kampf neo ricchi, arroganti e altezzosi, per confermare la loro improvvisa e splendente ascesa, decidono di organizzare una festa da ballo alla quale invitano tutte le persone "che contano". Antoinette, la quattordicenne figlia dei Kampf, delusa e arrabbiata per la crudele decisione della madre di escluderla dall'"evento" e lasciarla a dormire persino nello ripostiglio mette in atto in maniera istintiva e spietata una vendetta: una sera, tornando dalle sue solite lezioni di pianoforte, dopo aver consegnato un invito solamente alla sua insegnante - l'unica che di fatti si presenterà- decide di non spedire gli altri, anzi, li getta nella Senna! La sera della festa i Kampf attendono inutilmente l'arrivo degli ospiti e poiché non hanno nessuna esperienza della vita sociale, non riescono a spiegarsi questa strana rinuncia da parte di tutti invitati.
RECENSIONE:
Premetto che questo libro non mi è piaciuto per niente...
la storia sembra quasi banale e breve, priva di significato, che mette al centro della storia la vendetta di una figlia mai presa in considerazione, mai amata, mai rispettata.
Come si vendica? Invece di portare alla posta gli inviti del ballo che stava organizzando la madre, li getterà nella Senna in un attimo di follia, di vita...
Ho apprezzato questa storia sotto due punti di vista:
il primo è stato che Irene è stata brava a banalizzare la trama per farci capire in realtà come si viveva in quel periodo... L'unica cosa che importava realmente era l'ascesa sociale,alla bramosia di lusso e di potere, dove sentimenti e emozioni vengono alienate essendoci soltanto spazio per l'egoismo, rendendoli dei mostri privi di emozioni.... è quello che vedremmo tra Antoinette e sua madre... La prima è smaniosa di successo e di consacrare la sua nuova condizione economica: dopo tanti anni di miseria e sacrifici, Rosine può finalmente entrare a fare parte di quel mondo che ha sempre desiderato, spera di riuscire a organizzare un ballo perfetto per essere riconosciuta dalla società quale nobildonna, assicurandosi che la figlia non riveli le loro umili origini...Insomma in questo racconto non c'è spazio per l'etica, la morale e sopratutto l'amore, bensi solo all'egoismo e all'eccentricità.
La seconda cosa che ho apprezzato è la rappresentazione dei personaggi...Rosine e il marito sono persone statiche, abituarie e bramose di potere... vengono risucchiati dal loro ego, diventando così dei mostri senza cuore.... Invece Antoinette sembra essere l'unico personaggio a provare emozioni, ad essere viva...
Quindi, per concludere, consiglio il libro a chi non vuole leggere un racconto pesante e sopratutto a chi ama la vita di corte =)
VOTI:
TRAMA:3/5
SCRITTURA:3/5
PERSONAGGI:2/5
COPERTINA:1/5
Ho letto anch'io questo romanzo in pochissime ore e se dapprima lo avessi percepito vuoto, a ben pensare l'ho apprezzato per i tuoi stessi punti, tesoro ❤️ mi piace molto la mia omonima❤️
RispondiEliminagrazie tesoro, sono contenta che sei d'accordo con me <3
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