Buona sera readers, oggi vi vorrei presentare questo libro diverso, un libro che parla di un viaggio, un viaggio particolare...
Nel panorama della letteratura/narrativa italiana e straniera degli ultimi anni siamo sempre più sovente tempestati da thriller simili a copioni cinematografici e storie d’amore adolescenziali in serie. Stefano Giannotti nel suo libro “Alla ricerca dell’isola perduta”, attraverso il ricongiungimento con i quattro elementi terra, aria, acqua fuoco ci porta in un paesaggio totalmente differente, dove la new age la fa da padrona. Spesso autore e protagonista collimano, lo si intuisce dalla familiarità delle metafore e dalle romantiche pennellate descrittive. Concetti spirituali come quello del “qui ed ora” del “radicamento alla madre terra” ed “eventi sincronistici” conducono il lettore in una sorta di viaggio introspettivo dove il sano attaccamento alle piccole cose, quali profumi, immagini e sentimenti, rende piacevolissimo l’incontro con personaggi strampalati sapientemente costruiti che lasciano dietro di sé scie agrodolci. L’isola perduta che viene ricercata svela subito la sua collocazione in una dimensione spazio-tempo dove ognuno di noi può proiettarsi in qualsiasi momento e l’originalità del finale, dove autore, lettore e protagonista si trovano quasi a coincidere ci rimanda sorprendentemente al concetto zen “io sono chi incontro”. Leggere questo libro è anche una piacevole avventura nel passato, colte citazioni musicali e poetiche riflettono la personalità uno scrittore maturo che sa assaporare l’essenza di ogni cosa e ci esorta a guardare il mondo con gli occhi e la leggerezza di un bambino per non perdere mai di vista le cose veramente importanti e le priorità. Consiglio questo libro a tutti coloro che vogliono evadere da una società troppo basata sul consumismo e sulla tecnologia, in un’epoca dove ogni aspetto, anche il più intimo, viene messo sotto gli occhi di tutti semplicemente con un click…e a tutti coloro che hanno il desiderio di ritrovare immagini cariche di ricordi.
RECENSIONE:
Il giorno in cui Andrea Neri viene aggredito e derubato è il giorno in cui morirà. Perché? perché Andrea scopre, guardando il telegiornale che il rapitore è morto durante la fuga. A questo punto Andrea viene ritenuto morto per il resto del mondo e, lui decide di giocare questa partita. Vi ricorda qualcuno? Magari state pensando ad un uomo di nome Mattia Pascal? Beh avete ragione! In questo libro andando avanti con la lettura, incontreremo tanti personaggi che richiamano la letteratura come ad esempio Voltaire, Proust, Joyce, Wolf, Stevenson ma anche Devil, il personaggio ideato da Stan Lee...
Inizia cosi il suo viaggio, il primo personaggio che incontriamo è Achab, il capitano di Moby Dick, il quale attraverso dei dialoghi farà riflettere Andrea sull'importanza del viaggiare, non intendo quello fisico ma bensì quello mentale, quello della fantasia. è solo grazie a questo viaggio mentale che comparirà l'isola perduta.
Vedremo un susseguirsi di personaggi, di dialoghi e di animali "immaginari", è questo che caratterizza questa storia. L'isola perduta non è solo un inno alla letteratura, è un libro dai tratti filosofici, pieno di riflessioni e con tantissimi insegnamenti.
Posso affermare che è un vero e proprio percorso alla scoperta del proprio io, del perché esistiamo e, avvolte ci si questiona anche sulla figura di Dio.
Sono rimasta molto sorpresa dalla finale poiché inizialmente si pensa che sia solo frutto della sua immaginazione, poi un sogno , poi forse la realtà...insomma Stefano ci lascia una finale aperta, dove siamo noi lettori a dover dare un senso a questa storia, siamo noi che cercando in noi stessi dobbiamo attribuire un finale degno di questo libro.
Consiglio il libro a tutti gli amanti della letteratura e dell'arte, a tutti coloro che amano viaggiare con la mente e sopratutto a coloro che amano la vita!
VOTI:
TRAMA:4/5
PERSONAGGI:3/5 (Do questo voto perchè avrei voluto vedere meno personaggi e conoscere un pò di più Andrea)
SCRITTURA:5/5
COPERTINA:5/5
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