
AUTORE:
Nasce in una famiglia ebrea di musicisti con il padre violinista e la madre pianista. Studia all'Accademia Chopin di Varsavia. Ottiene una borsa di studio dal 1931 al 1933 presso l'Accademia delle Arti di Berlino, dove studia pianoforte.Tornato a Varsavia suona dal 1935 il piano per la Radio polacca e comincia a suonare insieme al violinista Bronislav Gimpel con il quale costituisce il Quintetto di Varsavia.L'attività di pianista cessa bruscamente il 23 settembre 1939 durante un bombardamento di Varsavia da parte dell'aviazione tedesca. In quanto ebreo subisce le umiliazioni e le privazioni dovute alla politica antisemita dell'occupante, che lo portano al ghetto di Varsavia. Riesce a sopravvivere miracolosamente fino alla liberazione della città nel 1945.
TRAMA:
Il 23 settembre 1939 Wladyslaw Szpilman, un giovane pianista di Varsavia, suonò il "Notturno" in C diesis minore di Chopin per la radio locale, mentre le bombe tedesche cadevano sulla città. Più tardi, un ordigno tedesco distrusse la centrale elettrica e la stazione radio polacca fu ridotta al silenzio. La guerra precipitò Varsavia nell'orrore dell'occupazione nazista. Rinchiusi nel ghetto, gli ebrei furono a poco a poco decimati. Agghiacciato testimone degli eventi che porteranno alla rivolta e all'evacuazione della città, Szpilman vide morire molti dei suoi amici e la sua intera famiglia, riuscendo miracolosamente a sopravvivere tra le rovine della sua amata Varsavia. "Il pianista" è allo stesso tempo la storia straordinaria della tenacia di un uomo di fronte alla morte e un documento della misteriosa, possibile umanità degli esseri umani: la vita di Szpilman fu salvata da un ufficiale tedesco che lo udì suonare quello stesso "Notturno" di Chopin su un pianoforte trovato fra le macerie.
RECENSIONE:
Questo libro autobiografico mi ha presa completamente, sono rimasta affascinata dalla potenza delle parole, degli eventi e sopratutto dai personaggi.
è una storia molto forte ma al tempo stesso molto toccante, non è una storia dove pensi "questo già lo so" oppure "questa l'ho già letto in un altro libro"... è una storia VERA, la storia inizia con uno squarcio della Varsavia del '39, occupata dai nazisti i quali suddividono la città in due ghetti (uno piccolo e uno grande) e dove ognuno cerca di rispettare le restrizioni poste dai tedeschi.
Il protagonista riesce a scampare molte volte alla morte certa basti pensare all'episodio col padre:
Quando le deportazioni iniziano, Szpilman riesce per caso e grazie all'aiuto di un poliziotto ebreo a sfuggire al viaggio verso lo sterminio, mentre stava quasi per entrare in uno dei vagoni che facevano parte dei convogli della morte, ma tutta la sua famiglia, il padre, la madre, il fratello e le sorelle, che non rivedrà più, purtroppo intraprenderanno quell'ultimo viaggio. Particolarmente toccante è il passo in cui avviene l'addio tra padre e figlio:
"Papà!"gridai!
Mi vide e fece per avvicinarmisi, poi esitò e si bloccò. Era pallido, con le labbra che gli tremavano...poi sollevò una mano in un gesto di addio, come se lui dall'oltretomba prendesse congedo da me, che partivo verso la vita. Quindi si voltò e si diresse verso i vagoni".
"Papà!"gridai!
Mi vide e fece per avvicinarmisi, poi esitò e si bloccò. Era pallido, con le labbra che gli tremavano...poi sollevò una mano in un gesto di addio, come se lui dall'oltretomba prendesse congedo da me, che partivo verso la vita. Quindi si voltò e si diresse verso i vagoni".
Molto significativo è l'episodio con il suo angelo custode, un ufficiale delle SS di nome Wilm Hosenfeld il quale lo sorprende a derubare ma che lo aiuterà a sopravivvere (infatti gli porterà pane, marmellata e una coperta).
Adoro il fatto che alla fine del libro ci siano delle pagine del diario di Hosenfeld e, delle pagine di Biermann che racconta come Hosenfeld durante la sua carriera militare abbia aiutato tante persone nonostante fosse un tedesco.
molto significativa l'ultima frase del libro:"Spero di riuscire a far piantare presto nel viale dei Giusti un albero alla memoria del capitano Wilm Hosenfeld, un albero che riceverà l'acqua dal Giordano. Quanto a chi lo pianterà, chi se non Władysław Szpilman con l'aiuto di suo figlio Andrzej?"
Consiglio il libro a tutti!
VOTI:
TRAMA:5/5
PERSONAGGI:5/5
SCRITTURA:5/5
COPERTINA:5/5
Commenti
Posta un commento