Buona sera Readers!
Chi di voi conosce il Libro o visto il film di "Venuto al Mondo"?
Oggi Tiziana, la mia collaboratrice, ve ne parlerà meglio!
“VENUTO AL MONDO” di Margaret Mazzantini
Editore: Mondadori Editore
Genere: Romanzo sentimentale
Anno edizione: 2008
Pagine: 531
Vincitore del Premio Campiello 2009
Nel 2012 viene realizzato l'adattamento cinematografico del romanzo, diretto da Sergio Castellitto. Del cast fanno parte Penélope Cruz e Emile Hirsch.
TRAMA:
Una mattina Gemma decide di partire con suo figlio Pietro, sedici anni, per accettare l'invito di Gojko, un vecchio amico bosniaco, di professione poeta. Da qui la storia si sdoppia, alternando il racconto del soggiorno a Sarajevo di Gemma e Pietro ai ricordi della stessa Gemma: dal viaggio a Sarajevo nel 1984, quando la città ospitò i XIV Giochi olimpici invernali, in cui conobbe Gojko, con il quale stringerà una grande amicizia, all'incontro con Diego, squattrinato fotografo genovese con il quale, una volta tornata in Italia e dopo qualche vicissitudine, si sposerà; dal dolore causato dai numerosi aborti spontanei allo scoppio della guerra in Jugoslavia, dalla morte della madre al ritorno a Sarajevo durante l'assedio. La storia di Gemma si intreccia con quella di molti personaggi minori, dei quali la donna mantiene un ricordo vivido: Mirna e Sebina, madre e sorella di Gojko, Aska, musicista ribelle che accetta di affittare il proprio corpo per permettere a Gemma e Diego di avere un figlio, il padre di Gemma, sostenitore delle scelte della figlia e Giuliano padre putativo di Pietro, che sostiene Gemma dopo la morte di Diego.
La storia prosegue, stagliandosi nitida su un paesaggio drammatico, come la Sarajevo dilaniata dalla guerra, che rispecchia pienamente le emozioni e le condizioni dei personaggi, che solo alla fine del racconto riusciranno finalmente a trovare un equilibrio più stabile.
RECENSIONE
Capita spesso di sentir dire che un film, tratto da un libro, ha deluso le aspettative o viceversa.
Ecco, non è questo il caso.
Entrambi mi sono piaciuti così tanto da piangere a singhiozzo alla fine della lettura/visione.
Questo è uno di quei romanzi che ti strappano l'anima e ti segnano. Forse, anche perché lo ho letto in un periodo particolare della mia vita, in cui ho capito cosa provava la protagonista e mi sono immedesimata con lei.
È una storia d'amore toccante, coinvolgente, cruda, struggente, reale e di una maternità cercata, negata, risarcita.
È, altresì, un intenso squarcio storico/sociologico sulla guerra in Bosnia negli anni 90, di cui pochi sanno veramente qualcosa.
È, infine, uno scavare dentro l'animo umano più profondo, che lascia col fiato sospeso fino all'ultima riga.
Lo consiglio vivamente.
P. S.: non adatto ad anime deboli!
Una mattina Gemma decide di partire con suo figlio Pietro, sedici anni, per accettare l'invito di Gojko, un vecchio amico bosniaco, di professione poeta. Da qui la storia si sdoppia, alternando il racconto del soggiorno a Sarajevo di Gemma e Pietro ai ricordi della stessa Gemma: dal viaggio a Sarajevo nel 1984, quando la città ospitò i XIV Giochi olimpici invernali, in cui conobbe Gojko, con il quale stringerà una grande amicizia, all'incontro con Diego, squattrinato fotografo genovese con il quale, una volta tornata in Italia e dopo qualche vicissitudine, si sposerà; dal dolore causato dai numerosi aborti spontanei allo scoppio della guerra in Jugoslavia, dalla morte della madre al ritorno a Sarajevo durante l'assedio. La storia di Gemma si intreccia con quella di molti personaggi minori, dei quali la donna mantiene un ricordo vivido: Mirna e Sebina, madre e sorella di Gojko, Aska, musicista ribelle che accetta di affittare il proprio corpo per permettere a Gemma e Diego di avere un figlio, il padre di Gemma, sostenitore delle scelte della figlia e Giuliano padre putativo di Pietro, che sostiene Gemma dopo la morte di Diego.
La storia prosegue, stagliandosi nitida su un paesaggio drammatico, come la Sarajevo dilaniata dalla guerra, che rispecchia pienamente le emozioni e le condizioni dei personaggi, che solo alla fine del racconto riusciranno finalmente a trovare un equilibrio più stabile.
RECENSIONE
Capita spesso di sentir dire che un film, tratto da un libro, ha deluso le aspettative o viceversa.
Ecco, non è questo il caso.
Entrambi mi sono piaciuti così tanto da piangere a singhiozzo alla fine della lettura/visione.
Questo è uno di quei romanzi che ti strappano l'anima e ti segnano. Forse, anche perché lo ho letto in un periodo particolare della mia vita, in cui ho capito cosa provava la protagonista e mi sono immedesimata con lei.
È una storia d'amore toccante, coinvolgente, cruda, struggente, reale e di una maternità cercata, negata, risarcita.
È, altresì, un intenso squarcio storico/sociologico sulla guerra in Bosnia negli anni 90, di cui pochi sanno veramente qualcosa.
È, infine, uno scavare dentro l'animo umano più profondo, che lascia col fiato sospeso fino all'ultima riga.
Lo consiglio vivamente.
P. S.: non adatto ad anime deboli!

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