Buongiorno readers! La recensione di oggi esce un po' fuori dalle mie solite letture e, devo dire, che è stata una sorpresa davvero piacevole.
Si tratta del romanzo La donna in nero di Susan Hill, gentilmente fornito da Oscar Vault.
Nella mia testa mulinava una confusione vorticante di mezzi pensieri ed emozioni, visioni di spettri e di intrusi in carne e ossa, idee di omicidi e violenza, e ogni tipo di paura strana e distorta.
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TRAMA:
ARTHUR KIPPS, GIOVANE AVVOCATO londinese, viene incaricato di gestire l'eredità e presenziare al funerale della signora Alice Drablow, l'unica abitante di Eel Marsh House. L'antica dimora si erge in fondo a un sentiero percorribile solo con la bassa marea, immersa nella nebbia e nel mistero; ma ciò non basta a spaventare Arthur. È solo quando al funerale scorge una giovane donna vestita di nero che un sottile senso di inquietudine inizia a pervaderlo. Una sensazione che diventa via via più pressante quando, a Eel Marsh House, Arthur rivede l'apparizione, mentre gli abitanti del luogo si mostrano sempre più reticenti a parlare di quella figura misteriosa, e dei suoi veri scopi. Nonostante questi oscuri presentimenti, Arthur decide di portare a termine il suo incarico e, per mettere ordine tra i documenti di Alice, trascorre la notte nella casa. Una decisione di cui presto si pentirà.Non avevo visto nessuno, sentito nulla. Non c’era stato alcun movimento, nessuno strofinare di una manica contro la mia, nessuno spostamento d’aria, non avevo neanche sentito un passo. Avevo semplicemente la certezza assoluta che qualcuno mi fosse passato accanto e avesse continuato a percorrere il corridoio.
RECENSIONE:
La prima cosa che desidero portare alla vostra attenzione è la narrazione sublime dell'autrice. Con un linguaggio elegante, a tratti delirante e a tratti secco, Susan Hills traccia alla perfezione ogni stato d'animo, non solo del protagonista ma dei lettori stessi, giostrando i fili delle emozioni come un burattinaio esperto. Per tutta la lettura ho avuto la sensazione che l'autrice non solo sapesse cosa dovevamo provare io e il povero Arthur Kipps, ma che fosse anche perfettamente cosciente di come e quanto avremmo provato quelle emozioni.
Ogni elemento all'interno della storia ha una sua particolare nota emotiva, dal viaggio in treno al sapore di un pranzo, fino al tono di voce di un personaggio o l'atmosfera di Eel Marsh House.
Una maestria nella scrittura che va oltre il semplice immaginare ciò che si legge, e ti trasporta nella desolazione di quella dimora, dove la donna in nero che ne infesta le pareti sparge la sua rabbia, la disperazione e il rancore di una vita. E alla sua presenza, così pressante e soffocante, si contrappone quella del nostro protagonista: Arthur è un giovane di belle speranze, alle prese con gli esordi di una carriera da avvocato e pieno di progetti per il suo futuro e quello dell'amata fidanzata.
È un giovane di città, che alle voci tetre e superstiziose del paesino dove alloggerà per il suo incarico, preferisce il rigore della logica e la forza dell'intelletto.
Peccato che quella donna in nero che sembra apparire solo per tormentarlo, sia una presenza tanto forte da risultare quasi tangibile, al punto in cui ogni certezza di Kipps crolla miseramente. Paura e tormento diventeranno gli unici compagni di Arthur durante il suo soggiorno a Eel Marsh House, obnubilando il suo raziocinio e trascinandolo a fondo nel mistero che aleggia intorno alla dimora maledetta.
Ero perso e di me non restavano che le mie paure, ero incapace di formulare pensieri coerenti e decisi, e ancora meno di muovermi.
Ho divorato ogni pagina, decisa a scoprire con lui le risposte, a dare un senso a ciò che accadeva. E, per quanto io di solito eviti letture che mi mettono in uno stato d'animo d'agitazione, ammetto che ho amato ogni parola.
Il finale, da un certo punto della storia in poi è diventato prevedibile, ma non per questo meno di impatto.
Il finale, da un certo punto della storia in poi è diventato prevedibile, ma non per questo meno di impatto.
Eel Marsh House poteva stagliarsi quieta e immobile. Non sarebbe affatto stata meno spaventosa. Chiunque la infestasse e qualunque terribile emozione continuasse ad attanagliare quel posto non avrebbe smesso di turbare e angosciare tutti coloro che vi si fossero avvicinati, questo lo sapevo.
Insomma, una lettura che mi ha stupita, coinvolta e che consiglio a chi ama le storie di fantasmi e rancori.
Inutile dire che adesso voglio recuperare anche il film con Daniel Radcliff... vi farò sapere se rende giustizia al romanzo.
Ringrazio ancora una volta la Oscar vault per la copia omaggio.
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