Buona sera lettori,
oggi vi parlo di un dark fantasy che ha catturato subito la mia attenzione.
L'ho letteralmente divorato in una sera.
RECENSIONE:
La prigioniera d'oro è quel libro che non ti aspetti.
Lo apri pensando che sia una cosa e quando lo leggi rimani completamente scioccatx.
Non so bene come esprimere ciò che provo pensando a questo libro: ho avuto dei sentimenti piuttosto contrastanti.
La prigioniera d'oro è il primo volume di una serie fantasy per adulti chiamata The Plated Prisoner che ruota attorno a una rivisitazione libera della figura mitologica reale: Re Mida.
Nota: questo libro contiene contenuti espliciti ed elementi più oscuri, inclusi linguaggio maturo, violenza e sesso non consensuale. Non è destinato a persone di età inferiore ai 18 anni.
Parliamo del libro:
Auren è la "sella" preferita (concubina) del re Mida, il sovrano del Sesto Regno.
Lui l'ha salvata: per la maggior parte della sua infanzia, Auren è stata oggetto di traffico di bambini e ogni tipo di abuso fino all'età di 15 anni e, ora, 10 anni dopo, è l'unica ad aver ricevuto il tocco d'oro del re.
Questo gesto, questo cambiamento, l'ha resa preziosa agli occhi del Mondo, la favorita del Re.
Auren vive in una gabbia dorata che occupa il piano superiore del castello, non può essere toccata da nessuno che non sia il Re e, ovviamente, a lei sta bene. È protetta, è sorvegliata e, ovviamente, ama il suo sovrano.
Auren non è un personaggio forte, soffre della sindrome di Stoccolma ma c'è molto potenziale.
Quando la guerra arriva nel regno, la sua intera esistenza viene messa in discussione: comincia a rendersi conto che una gabbia è pur sempre una gabbia e che, dopotutto, Mida non è il suo cavaliere dall'armatura scintillante...Questi cambiamenti la porteranno finalmente verso il pensiero indipendente?
Solo chi ha il potere può governare.
Il Worldbuilding si concentra, dunque, nel palazzo dorato.
Del fuori, di Orea, conosciamo ben poco. La Kennedy lascia un alone di mistero intorno al Mondo esterno. Sappiamo solo che ci sono sei regni e che il re Mida governa il sesto regno, Highbell.
Questo può dar fastidio al lettore o può renderlo ancora più curioso.
Quello che fa scattare i nervi sono gli uomini:
questo libro dipende fortemente dal potere che gli essi detengono sopra le donne e da come abusino di quel potere.
Di tutte le comparse solo due hanno fatto breccia nel mio cuore.
Quindi no, non c'è romance. Ci sono uomini narcisisti ed egoisti.
Poi il ritmo narrativo cambia e ci ritroviamo con regni in guerra, spionaggio di potere e re pieni di lussuria... improvvisamente da una gabbia dorata ti ritrovi nel mezzo di un'avventura con pirati feroci, creature misteriose e fae.
Insomma, per farvela breve, la Kennedy non ha paura di osare, di scavare nel disturbante,
ha avuto il coraggio di esplorare le zone nere dell'animo malato e di scrivere una storia che scombussola, un primo libro introduttivo che, però, lascia un senso di curiosità addosso, di attrazione per il secondo volume.
Io onestamente non vedo l'ora di sapere cosa ha in serbo per noi.
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