Buongiorno readers!
Come è iniziato il vostro 2023 libroso? Io l'ho inaugurato leggendo Gilded di Marissa Mayer, edito Oscar Vault.
Ammetto che è una settimana che rimando la stesura di questa recensione. È che ho amato e, allo stesso tempo, un po' odiato questo libro.
Ma, come sempre andiamo per gradi e partiamo dalla trama.
AMAZON:https://amzn.to/3ku1YeM
TRAMA:
C'era una volta la figlia di un mugnaio… Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti. Ma una delle sue storie attira l'attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro – come ha affermato – o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l'aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio. Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.
RECENSIONE:
Retelling della famosa storia di Tremotino, Gilded è un romanzo fantasy dalle tinte scure dove l'arte del narrare diventa una protagonista inaspettata. Serilda infatti è questo che fa, racconta storie. E lo fa con una facilità invidiabile. Il problema è che questi racconti le portano solo guai. Guardata con diffidenza dai suoi compaesani per la particolarità dei suoi occhi ereditati dal dio Wyrdhit che l'ha maledetta, e creduta una bugiarda da tutti, ha solo i bambini della scuola e suo padre a volerle bene. Eppure, una notte di luna piena, è proprio questa sua capacità a salvare la vita a due creature del bosco dalla crudeltà dell'Erlking e la sua caccia selvaggia.
Peccato che, la bugia che racconta all'Erlking le si rivolti contro. Serilda inventa infatti di saper tessere oro dalla paglia e pare che questa sua dote sia indispensabile per lui. Così, la storia inventata per salvare vite diventa la condanna per lei stessa. Almeno fino a che Gild non appare per aiutarla...
Non aggiungo altro, tanto la trama ormai è ben chiara. Preferisco invece parlarvi della struttura del libro e della scrittura dell'autrice.
La narrazione è ipnotica, incentrata soprattutto sulla costruzione delle vicende e di Serilda. Per questo motivo scorre con molta lentezza, perché accompagna il lettore all'interno delle vicende e gli fornisce mano a mano gli elementi necessari a comprendere quello che succede. Però, questa lentezza che all'inizio trovavo piacevole e affascinante, dopo trecento pagine è diventata pesantezza. Praticamente la storia non decolla fino alle ultime cento pagine, il che rende abbastanza difficile godersi la lettura; almeno per me. Apprezzo una narrazione riflessiva e pacata, che alle emozioni rapide preferisce quelle composte dove l'ansia nasce proprio dell'attesa; però credo che la Mayer abbia un tantino esagerato in questo.
Per l’Erlking quello era solo un gioco. Predatore e preda.
Ma per lei, era la sua vita. La sua famiglia. La sua libertà.
Nonostante ciò, ho comunque apprezzato la storia. Serilda è una protagonista femminile originale: non la damigella in difficoltà, né la badass priva di paura. Lei ha paura, lei trema e pensa più volte di rinunciare, ma non lo fa. E, armata solo delle sue parole, affronta il suo destino avverso con forza.
Gild, dal canto suo, ti fa innamorare dalla prima apparizione. E più lo si conosce più si finisce per apprezzarlo ed empatizzare con lui. Ora, però, che si è scoperto chi è davvero, smanio per il secondo volume.
Per quel che riguarda il nostro cattivo, l'Erlking, ammetto che sono piuttosto incuriosita dalla sua storia. In questo primo volume si è visto ben poco di lui e persino la sua crudeltà è solo narrata, ma mai mostrata davvero. Mi piacerebbe saperne di più, scoprire chi è davvero.
Era Serilda Moller, figlioccia di Wyrdith, e l’Erlking non avrebbe più avu-to alcun potere su di lei.
Insomma, tra alti e bassi, questo primo volume mi ha comunque conquistata e come primo approccio alla penna della Meyer direi che sono soddisfatta. Ora non mi resta che aspettare il seguito per trovare le risposte alle mille domande rimaste in sospeso e rivedere il mio amato Gild.
Commenti
Posta un commento